Non è per nulla facile riuscire a riassumere in un
semplice post il nuovo libro di Marina Panatero e Tea Pecunia perché, sebbene
siano meno di 150 pagine, l’argomento trattato è piuttosto articolato e
per certi versi anche piuttosto complesso.
La difficoltà nasce soprattutto, a mio avviso, dalla
nostra poca capacità di riuscire a interiorizzare e fare nostri alcuni concetti
che sono alla base di quanto esposto nel volume. Questa nostra inconscia reticenza
è molto subdola e, senza accorgercene, ci svia dallo scopo principale per cui
questo libro è stato scritto.
Le autrici però sanno bene
come riportare il lettore sulla retta via facendogli mettere a fuoco quale
sia l’obiettivo da raggiungere e perché abbia deciso di intraprendere questo percorso.
Bisogna ricordare che questa strada la si è
scelta coscientemente non per raggiungere fama, ricchezza e successo,
ma perché vogliamo conquistare
la nostra libertà, diventare autonomi e indipendenti.
Il sottotitolo recita “l’arte di rendersi invisibili per brillare”. Ecco, questo brillare non deve essere inteso come riuscire a catturare più like e condivisioni sui social oppure come riuscire a conquistare lodi per la nostra bravura e il nostro zelo. Il nostro
fine è quello di imparare in questo mondo sempre più iperconnesso e che ci vuole visibili a mantenere un profilo
basso per sfuggire alle gabbie che spesso, bisogna ammetterlo, ci siamo costruiti da soli.
Come i guerrieri ninja erano bravissimi a mimetizzarsi e
a trovare soluzioni alternative, così noi seguendo i loro insegnamenti dobbiamo
imparare a nasconderci per liberarci da quelle etichette che la società
moderna ci vuole per forza imporre. L’essere identificati attraverso la nostra religione, il
nostro status lavorativo e così via è un qualcosa che ci danneggia. L’unica
approvazione che dobbiamo cercare per essere felici non è quella degli altri, ma la nostra, solo noi possiamo infatti essere gli artefici della nostra pace
interiore.
La continua ricerca del consenso altrui è stressante
oltre che inutile perché alimenta solo il nostro ego, la gioia autentica
invece è alimentata dall’autostima e dalla realizzazione di noi stessi.
Fondamentale è cercare di rendersi indipendenti perché solo
così si può raggiungere la piena libertà ed essere liberi significa essere
felici. Questo non vuol dire chiudersi agli altri, ma imparare ad aprirsi
con chi ne vale davvero la pena, con coloro che ci vogliono bene e che
condividono il nostro sentire.
Non dobbiamo convincere nessuno delle nostre idee, tutto
deve fluire naturalmente, arrabbiarsi e alzare la voce fa male prima di tutto a
noi.
Spesso siamo talmente impegnati a raggiungere l’obiettivo
che ci siamo prefissati che non ci rendiamo neppure conto di averlo magari già
raggiunto, oppure, siamo talmente concentrati sul raggiungimento del risultato finale
da non accorgerci che questo sarebbe facilmente raggiungibile se solo usassimo
una strategia alternativa.
Diventa quindi fondamentale restare centrati sul
momento presente, sul qui e ora,
per non perdere le occasioni e riuscire a cogliere l’attimo.
Questo status per quanto possa sembrare a parole
alquanto banale è in realtà piuttosto difficile da conquistare. C’è quindi
bisogno di tanto allenamento e per questo la pratica della meditazione
ci viene in aiuto. A tal proposito in appendice troviamo una serie di esercizi
di meditazione quotidiani con i quali iniziare fin da subito.
Nel corso della lettura inoltre viene proposta tutta
una serie di interessanti esercizi per invogliare il lettore a mettere in pratica quando
viene esposto nel libro. A chiusura si trova poi un’ampia bibliografia per
approfondire gli argomenti trattati.
Se siete stanchi di sprecare il vostro tempo a rincorrere
futili traguardi e un piacere effimero forse è arrivato per voi il momento di
provare a trasformavi in un ninja moderno, resiliente e invisibile.
Meraviglioso
RispondiEliminae illuminante
EliminaQuesta recensione è molto bella, ho notato che ci sono poche virgole
RispondiEliminaGrazie! Per le virgole è possibile, ho sempre l'ansia di metterne troppe e così quando rileggo finisce che spesso ne elimino più del necessario.
EliminaSei stata molto brava a sintetizzare concetti piuttosto profondi.
RispondiEliminaPer quanto riguarda la mia concentrazione, penso di focalizzarmi sul presente abbastanza naturalmente, ma perché tendo a scarseggiare in lungimiranza e a non preoccuparmi per il futuro. D'altro canto se mi metto in testa di realizzare un obiettivo nel medio-lungo termine mi concentro, pianifico, faccio... Alla fine, però, mi rendo conto che il percorso è stato più importante del centrare l'obiettivo e mi ritrovo irrequieta e smaniosa di trovare qualcosa di diverso da perseguire.
Io sono una maniaca del controllo e della pianificazione purtroppo. Ma ci sto lavorando...
EliminaPerò hai ragione alla fine la parte più bella non è la realizzazione, ma il percorso che si è fatto. Di questo mi rendo conto ogni volta che mi pongo un obiettivo che s tratti di un viaggio o di qualsiasi altra cosa.