LASCIA ANDARE!
di Marina Panatero e Tea Pecunia
FABBRI EDITORI |
Il
libro è un manuale che si prefigge come scopo quello di aiutare tutti noi a superare più o meno indenni le sfide quotidiane.
Spesso
infatti, secondo le autrici del libro, non
sono tanto i periodi di effettiva crisi la vera difficoltà quanto il dover
affrontare ogni giorno momenti di stress che ci logorano piano piano fino a quando giunge la classica goccia
che fa traboccare il vaso.
Il manuale è diviso in due
parti ed in fondo al libro ci sono tre appendici: una dedicata alle tecniche quotidiane
da mettere in atto per vivere con consapevolezza, una dedicata alle cosiddette strategie di sopravvivenza e l’ultima, più
specifica, dedicata alla tecnica della meditazione più semplice.
Nella prima parte del
libro Marina e Tea ci aiutano a prendere coscienza di quanto lo stress
quotidiano influisca negativamente sulla qualità delle nostre vite e ci conducono, attraverso la
meditazione, in un percorso che potrebbe riassumersi in tre fasi: porre
attenzione a come stiamo davvero,
accettare ciò che la vita ci impone ed, infine, essere grati per tutto
ciò che di buono c’è nella nostra quotidianità che possa trattarsi anche solo del
profumo del caffè al mattino, della bellezza di un fiore o dell’azzurro di un
cielo terso.
Nella seconda parte del
volume invece, che le
autrici definiscono simpaticamente adatta agli
audaci e per chi anela a spingersi oltre, si parla della scelta di affidarsi alla vita e di trovare la capacità
di perdonare, non perché sia eticamente la cosa giusta da fare, ma più
semplicemente perché serbare rancore fa male principalmente a noi stessi.
L’occorrente per la
meditazione è davvero esiguo:
una sedia comoda che permetta di tenere i piedi ben poggiati a terra (o in
alternativa uno zafu cioè un cuscino
da meditazione oppure uno sgabello da meditazione), il desiderio di farlo e
rifarlo ed un luogo dove non si verrà disturbati per alcuni minuti.
Il momento giusto? Qualunque momento della giornata in cui
si possa rimanere soli ed indisturbati, preferibilmente il mattino, ma non è essenziale.
Questo
libro si propone come un percorso di
crescita ed arricchimento personale, un aiuto per cercare di farci
scivolare addosso parole ed azioni fastidiose che ogni giorno ci aggrediscono e
ci affliggono.
Riuscire a lasciare andare
non significa assolutamente diventare menefreghisti nei confronti della vita e del
prossimo, ma semplicemente accettare che alcune cose non possono essere
cambiate e per questo evitare di
rimanere aggrappati a situazioni ed abitudini nocive.
Accettare
quello che la vita ci mette innanzi non
vuol dire scegliere la rassegnazione, ma piuttosto deve essere inteso come
una presa di coscienza della situazione, è di fatto un accettare che una certa
situazione esiste.
Così
come il passo successivo, quello di affidarsi
alla vita, non deve intendersi come un lasciarsi vivere, ma piuttosto un
cercare di pensare al meglio invece che al peggio perché la vita, lo sappiamo, ci
sorprende sempre nel bene e nel male: il caso e la sfortuna non esistono.
Non
è facile non farsi sommergere dagli imprevisti quotidiani e dal ritmo frenetico
che ci viene imposto ogni giorno, ma secondo le autrici di questo manuale non è
impossibile, grazie alla meditazione infatti si può imparare a lasciare andare.
Lasciare
andare significa non cadere più vittima di coloro che ci criticano, tirando
fuori la classica frase, “lo dico per te, per il tuo bene”; nessuna critica è costruttiva, le
critiche sono critiche e fanno male, così come è pericoloso frequentare persone negative che non fanno altro che
lamentarsi.
Il giudizio degli altri
non deve riguardarci, dobbiamo accettare con gioia la nostra diversità e
soprattutto dobbiamo smettere di colpevolizzarci per qualunque cosa.
Sinceramente
da maniaca del controllo quale sono non so dirvi se la meditazione sia
effettivamente una soluzione, posso dirvi che ci sto provando e non è per nulla
semplice.
Non
parlo solo delle difficoltà del vedersi
immersi in una luce bianca o di focalizzarsi più semplicemente,
semplicemente si fa per dire, sulla respirazione, ma della difficoltà in generale di riuscire a spegnere i nostri pensieri anche
solo per un minuto nel tentativo di dare voce al nostro io più profondo.
Posso
confermarvi che non si ha proprio idea di quanto
numerosi siano i pensieri che attraversano la nostra mente fino a quando
non ci si cimenta, anche solo maldestramente come me, nella meditazione!
Una
scrittura veloce e scorrevole unita alla scelta di un tono colloquiale, ironico e informale, fanno sì che questo testo
risulti un manuale in grado di incuriosire ed avvicinare all’argomento anche
persone che, come la sottoscritta, mai avrebbero pensato di poter provare
interesse per la meditazione.
Al
di là del fatto che crediate o meno nel potere “salvifico” della meditazione,
“Lascia andare!” è di fatto una lettura
interessante e stimolante.
Ricordandovi
che non esiste un solo tipo di meditazione, ma svariati (buddhista, cattolica,
sufi, laica, statica o in movimento) e che ognuno deve trovare quello più
adatto, non mi resta che augurare buon viaggio a chi di voi deciderà di
incamminarsi verso quello splendido luogo che potremmo affettuosamente definire
il paese del “chissenefrega”.
Namasté.
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