La
guerra è terminata e lo sconfitto Napoleone si trova confinato all’Elba. Non è
un mistero però che in Francia molti gradirebbero un suo ritorno e per questo
il governo britannico decide di inviare
a Parigi Ross Poldark. Il suo compito sarà quello di cercare di carpire
informazioni su eventuali movimenti bonapartisti tra le file dell’esercito
francese.
Per dare maggiore copertura a questa sua
missione Ross è stato invitato a portare con sé la famiglia. Dopo qualche attimo di esitazione Demelza accetta di
accompagnare il marito insieme ai figli minori, la tredicenne Isabella-Rose e
il piccolo Henry.
Mentre
il primogenito Jeremy Poldark, arruolatosi
tra le file dell’esercito britannico, si trova in Belgio insieme alla sua
novella sposa Cuby; sua sorella Clowance è l’unica della famiglia ad essere
rimasta in Cornovaglia.
Il rapporto tra Clowance e Stephen è
sempre stato piuttosto burrascoso e anche se ora sono sposati il loro legame
sembra non conoscere pace. Molto
presto Clowance infatti verrà a conoscenza di un particolare del passato del
marito che metterà ancora una volta a dura prova la sua fiducia in lui.
Mentre
Ross e Demelza si trovano a Parigi, Napoleone riesce a fuggire dall’Elba e, sbarcato in Francia, muove verso
la capitale deciso più che mai a riconquistare il potere. Bonaparte verrà sconfitto
nella sanguinosa battaglia di Waterloo, ma i
Poldark pagheranno a caro prezzo questa vittoria e le vite di tutti loro ne
usciranno stravolte e segnate per sempre.
Con
“Una lama nel cuore” siamo giunti al penultimo
capitolo dell’avvincente saga nata dalla penna di Winston Graham. Inutile
sottolineare come, ancora una volta, anche questo undicesimo libro sia in grado
di appassionare il lettore fin dalle sue prime pagine.
Come
per i precedenti volumi infatti non
mancano tanti colpi di scena, storie parallele che vivacizzano il racconto
e nuovi personaggi pronti a scombinare gli equilibri preesistenti mentre le
nuove generazioni coinvolgono il lettore con le loro avventure.
Se
Ross Poldark e George Warleggan restano più o meno fissi nelle loro
caratterizzazioni, lo stesso non si può dire per Demelza. Il suo è il personaggio che più di qualunque altro è
cresciuto nel corso degli anni: una
crescita lenta e costante che raggiunge la sua consacrazione proprio in questo penultimo capitolo muovendosi a suo
agio negli eleganti salotti parigini. Lei, figlia di un minatore, ha ormai
acquisito quella consapevolezza e quella fiducia in se stessa che ne fanno, a mio avviso, il
personaggio più completo dell’intera saga.
Un’altra
figura che conquista l’affetto dei lettori in questo romanzo è senza dubbio
quella di Cuby che, affrancatasi
finalmente dalle aspettative della propria famiglia, può finalmente muoversi
libera esprimendo tutta la sua esuberante e al tempo stesso composta
personalità.
Devo
ammettere che non sono riuscita a provare alcuna simpatia per Stephen neppure leggendo questo nuovo episodio, mentre resto in attesa dell’ultimo capitolo
della saga per sciogliere definitivamente ogni mia riserva su Lady Harriet
Warleggan e Clowance Poldark.
In effetti di riserve da sciogliere ne restano parecchie così come restano da svelare diversi vecchi segreti che già da queste pagine si percepisce quanto ormai siano vicini ad esplodere.
Quali
saranno le conseguenze quando certe cose taciute per tanti anni verranno
definitivamente rese pubbliche? Non ci resta che attendere il capitolo finale.
Direi che il titolo, Una lama nel cuore, si adatta perfettamente ai contenuti del romanzo. C'è da dire che il periodo napoleonico non mi ha mai messo una grande allegria addosso, tranne che nei romanzi Regency di Georgette Heyer (non An infamous army) e compagnia.
RispondiEliminaTra un poco giungerai anche alla fine di questa saga. Dopo The Witcher, i Poldark.
Io non ho mai amato particolarmente il personaggio di Napoleone, ma ho sempre adorato Nelson.
EliminaPensa che avevo letto tutta la serie dei libri di Patrick O'Brian e tutta quella di C.S. Forester, quanto amavo il personaggio di Hornblower. Che ricordi! sembra passato un secolo da quelle letture.
Sì, giungerò alla fine. Per The Witcher nonostante tutto sono stata contenta di chiudere. Mi sa che Poldark invece mi mancherà molto nonostante mi sembrasse un'impresa molto complicata leggere dodici libri, si è rivelato davvero piacevole.
Appena preso, e sarà tra le nuove letture del 2022. Non vedo l'ora di finire tutta la saga ... dodici volumi sono molti e non avevo mai seguito una storia così lunga ...
RispondiEliminaBuon proseguimento di serata.
Anche a me sembrava lunghissima, ma alla fine la lettura di ogni singolo romanzo è volata.
EliminaMi mancheranno le storie dei Poldark anche se sono curiosa di leggere l'epilogo.